commissione DIVERSI & UGUALI

oh scusa...sai com'è...anche quelli del "mio colore" hanno versato molte lacrime e sofferto molti, troppi lutti x il nero ventennio.
Commemorare e ricordare è giusto, l'importante è non scadere in dogmatismo e fermarsi a solo una volta l'anno. La memoria è vita e viva, il nostro compito è farla irrompere e scaturire nelle nostre attività e rendere consapevolezza a ki quei periodi non li ha vissuti.

unknown allora perdona te i miei commenti, penso ci siamo grandemente fraintesi.....sorry

L'argomento produce molta emotività soprattutto x ki come me ha parenti k hanno subito la deportazione nei lager, e il prezzo di essere sopravvissuti è quello di averne ancora incubi la notte e cicatrici deturpanti a perenne macabro ricordo...

rimane sempre importante il ruolo giocato dalla memoria, l'importanza specifica del 27 gennaio è un monito affinchè non si ripetano simili delitti contro l'umanità intera...

poi il ruolo e la particolarità di quel colore, rosso, chè di comunisti si parla, è qualcosa di evidente forse x una Repubblica italiana k ha mantenuto poderosamente esponenti dell'ex regime in carica, nei partiti e nel governo, espellendo invece le componenti della sinistra k sostenettero con vigore i sacrifici x abbattere la dittatura insieme alle altre sfaccettature liberali,cattoliche,addirittura monarchiche...

seguo l'orientamento del mio pensiero anche x l'analisi e la forte denuncia k i comunisti diedero del fascismo e del nazismo nascenti....

il 27 gennaio non è una data comunista, è una data di tutti, il problema reale è se è sentita solo da chi si sente a sinistra.....

giovanni gentile ha riformato la scuola italiana in modo davvero pessimo....non è assolutamente un modello da seguire in alcun modo....il giornalismo non lo fondarono certo personaggi del regime, vedi x es. montanelli ed enzo biagi (k tanto mi manca ), il fascismo si è sempre giustificato con scuse del tipo "sì ma hitler era più brutto e cattivo!"....non funziona....il fascismo si basa su di un pilastro di postulata superiorità e la caduta verticale nel razzismo era già avvenuta nel momento della nascita.

I partigiani risposero con violenza alle violenze subite, passaggi cruciali come le guerre civili non possono essere moderati in quanto scaturiscono anche vendette personali (dopo la Liberazione emblematico fu il caso di un ex partigiano k uccise in modo cruento il vicino di casa ,ex repubblichino di salò, k aveva a sua volta ammazzato il figlio dell'ex partigiano...)

l'Italia non toccò alcuna eccellenza nè economica nè sociale durante il ventennio, a parte le fandonie della propoaganda.....e non tiriamo fuori le solite paludi pontine e bonifiche varie xk erano subordinate al progetto dell'autarchia....onde x cui nessuna concezione di grazia.....

uno stato nato dall'antifascismo non può avere tra le sue fila dei fascisti....altrimenti si dovrebbe chiamare "democrazia monca"

ti dirò k in sincerità ho molte divergenze con il pci...soprattutto con quello di Berlinguer....eheheh...
l'italia non arrivò al collasso tedesco xk si vendette subito agli yankee...insomma hitler voleva imperare sul mondo e quell'ebete di mussolini k gli andava dietro era uno sciocco socialista rinnegato infervorato di populismo....

cmq il fascismo si è reso ben collaborazionista dell'olocausto, non solo spedendo i treni zeppi di deportati in germania ma anche sterminandoli nel lager di trieste.....

ma non lohanno fatto persone come perlaska, shindler, gli scout, i partigiani (non solo quelli in montagna ma tutti quelli k si opposero con ogni mezzo al regime)

un governo in quella situazione è in ambiguità totale....alla fine scelsero di svendersi al vincitore ma quella forse è una particolarità italiana

già vichy! me ne ero scordato...xò quella avviene dopo l'occupazione nazista in francia...io intendevo la svendita agli alleati

tema scottante ed ambiguo.
parliamo di un periodo che ha segnato comunque l'Italia. non diamo per scontato che sia passato indolore.
fare del revisionismo è facile, sia a destra che a sinistra.
ma in un paese come l'Italia, dove quando nasci non sei semplicemente italiano, ma italiano e fascista, italiano e comunista, italiano e anarchico, un fenomeno del genere tutt'oggi lascia forti divisioni all'interno di uno stato.
siamo il paese che per primo ha avuto un regime fascista al mondo, il paese occidentale col più grande partito comunista della storia.
insomma, le divisioni ci sono e sono importantissime.
la storia intesa nel 1800 ha lasciato spazio ad un nuovo concetto.
prima la storia era il libro della patria, inteso come base comune di un paese(ricordiamo che le unità nazionali in europa arrivano nel 1500, in Italia nella seconda metà del 1800) con eventi ed annessi che suffragassero e rafforzassero l'orgoglio nazionale.
la storia italiana questo periodo non l'ha mai vissuto veramente.
non è mai stata univoca, bensì, le correnti post guerra hanno determinato una lettura dei fatti che ad oggi può apparire filo-fascista, filo-comunista, filo-istriana, filo-partigiana.
si pensava che ciò col passare del tempo fosse lenito. così non è stato. si è rafforzata ogni deriva, e le divisioni sono aumentate notevolmente.
ciò non ha sicuramente beneficiato ad un paese che, ad oggi, deve ancora capire se è l'ultima delle grandi potenze mondiali, o la prima dei paesi di cosiddetta "seconda fascia".
sinceramente, il periodo fascista non lo condanno in toto, ma gli eventi riportati sia da unknown che da red dreamer ricordano come, da un periodo possa uscirne un paese veramente ridimensionato.
abbattere le differenze è impossibile, come cancellare quegli eventi.
credo però, che una cosa sarebbe da prendere a modello da quel ventennio: l'unità nazionale, che per i fattori sopraelencati in italia, paurosamente latita.

Unknown ha scritto:

Infatti gli italiani bisogna farli.
non ci sono mai stati davvero ed èsbagliato dire che eri italiano e fascista, tu eri fascista o comunista o cattolico poi quando c'era da tirare fuori un po' di nazionalismo ci si ricordava del tricolore.
Per chi abita in questa penisola si è solo cambiato bandiera, nient'altro, ultimamente si sono scoperte le sovvenzioni statali, ecco cosa è l'italia.....

bisognava, parliamo al passato.
dopo quasi 150 anni di unità nazionale, gli equilibri sono molto(troppo) stagnanti in tal senso.
poco male, personalmente credo che un'unità intesa come concetto mazziniano non si avvererà mai.
altresì, credo nella capacità delle eprsone di rendere, seppur frazionando lo stato, funzionale la nazione.
viene fatto anche oggi, peccato che il più delle volte venga fatto in regimi di illegalità.

Unknown ha scritto:

Zero Assoluto ha scritto:

Unknown ha scritto:

Infatti gli italiani bisogna farli.
non ci sono mai stati davvero ed èsbagliato dire che eri italiano e fascista, tu eri fascista o comunista o cattolico poi quando c'era da tirare fuori un po' di nazionalismo ci si ricordava del tricolore.
Per chi abita in questa penisola si è solo cambiato bandiera, nient'altro, ultimamente si sono scoperte le sovvenzioni statali, ecco cosa è l'italia.....

bisognava, parliamo al passato.
dopo quasi 150 anni di unità nazionale, gli equilibri sono molto(troppo) stagnanti in tal senso.
poco male, personalmente credo che un'unità intesa come concetto mazziniano non si avvererà mai.
altresì, credo nella capacità delle eprsone di rendere, seppur frazionando lo stato, funzionale la nazione.
viene fatto anche oggi, peccato che il più delle volte venga fatto in regimi di illegalità.

bisogna bisogna.....
e la funzionalità è solo illegale ora come ora i rami funzionali sono secondari, il troncone principale è morto....

perchè è morto? cadiamo nel tema politico.
non essendoci unità nazionale e d'intenti, si tende(forse giustamente) a guardare esclusivamente il proprio orticello.